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Attualità: In breve |
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Fugasse mangia all’interno del suo box nel centro di salvataggio per ricci in Vallese © Tombapic
La nostra fondazione sostiene attualmente sei centri di salvataggio per ricci gestiti da volontari in Svizzera. Uno di essi si trova a Saxon, nel Basso Vallese. La responsabile, Sandrine Joly, e il suo team di volontari accolgono ogni anno oltre 170 ricci, la maggior parte dei quali, possono essere reintrodotti in natura in buona salute, dopo aver ricevuto le cure necessarie.
Nonostante il carico di lavoro, Sandrine Joly si è presa il tempo di raccontarci di due ricci curati di recente – delle storie che danno speranza…
Choupic, un bebé riccio orfano
Il piccolo e giovane riccio Choupic è stato trovato in fondo a una buca di cantiere, solo e stemato. Cadendo nella fossa, ha perso la sua mamma, che deve averlo cercato a lungo prima di doversi arrendere. Quando è stato consegnato al centro di salvataggio per ricci dalle persone che l’hanno trovato, Choupic pesava solo 187 grammi ed era estremamente denutrito e disidratato. Grazie alle cure amorevoli e competenti, è riuscito lentamente a riprendere le forze ed è stato possibile rilasciarlo in natura prima del letargo invernale. Prima del rilascio, è stato portato in un giardino adeguato ai ricci, dove è stato tenuto provvisoriamente in un recinto, sotto la supervisione di un volontario, fino a quando non si è abituato al suo nuovo habitat. Dopo che gli esperti del centro di salvataggio per ricci si sono assicurati che Choupic fosse in grado di sopravvivere da solo in natura, questi è stato liberato di quel piccolo paradiso naturale per ricci. Ora Choupic vive lì al sicuro e si sta preparando per l’imminente letargo.
Fugasse, un giovane riccio confuso e in pericolo
Il giovane riccio Fugasse è stato trovato mentre vagava confuso in pieno giorno su una strada trafficata. Una persona attenta ha capito subito che aveva bisogno di aiuto: generalmente, i ricci sono attivi solo di notte o al crepuscolo!
Quando Fugasse è arrivato al centro di salvataggio per ricci, era molto stressato e agitato. Nessuno sa cosa gli sia successo esattamente, ma nel suo box al centro di salvataggio ha ricevuto cibo adeguato alla sua specie e trovato sicurezza, ed è così riuscito a calmarsi in breve tempo. Si è persino costruito un nido provvisorio con i vecchi fogli di giornale che i volontari avevano steso nel suo box. In questo ambiente adatto ai ricci e grazie alle cure esperte delle nostre «mamme riccio», il piccolo paziente si è ripreso rapidamente. Come Choupic e altri pazienti ricci, anche lui ha trascorso un po' di tempo nel recinto esterno, prima di venir recentemente rilasciato in un ambiente idoneo.
Questi e molti altri ricci, spesso minacciati dalle attività umane, avrebbero poche possibilità di sopravvivenza se non fosse per l'intervento di persone attente e per le cure fornite dai centri di salvataggio per ricci, da noi finanziate in larga misura.
Queste storie ci ricordano in modo esemplare quanto sia importante prevenire attivamente gli incidenti con i ricci, guidando con particolare cautela in questo periodo dell’anno più buio, lasciando le foglie a terra nei nostri giardini, coprendo buche e piscine e, quando ciò non è possibile, inserendovi ad esempio pezzi di legno o pietre che permettano ai piccoli animali di arrampicarsi ed uscire. Aprire dei passaggi nelle recinzioni dei giardini e mettere a disposizione dell’acqua fresca ogni giorno in una ciotola piatta sono altre semplici misure per facilitare la sopravvivenza di questi piccoli animaletti aculeati. È inoltre fondamentale prestare molta attenzione durante i lavori di giardinaggio, poiché i ricci spesso si nascondono vicino alle siepi o nell'erba alta e, in caso di pericolo, non fuggono ma si raggomitolano sul posto.
Quest'autunno sentiremo dai nostri centri di salvataggio per ricci sicuramente molte altre belle storie di ricci salvati e reintrodotti in natura. Purtroppo, però, è anche certo che non tutte le storie avranno un lieto fine. Capita inoltre talvolta che ricci gravemente feriti o molto malati debbano trascorrere l’inverno nei centri di salvataggio, il che comporta costi importanti.
I risultati dei centri di salvataggio per ricci per il 2024 dimostrano tuttavia che il duro lavoro vale la pena, il che dà coraggio alle nostre valorose «mamme riccio» in vista delle intense settimane autunnali che le attendono. Grazie al vostro sostegno potremo continuare ad accogliere e curare ricci feriti e indeboliti, donando loro una seconda possibilità.
Il riccio Choupic osserva curioso dal suo box © Tombapic
Dati relativi ai ricci curati nel 2024 © SPA_CH

Una protettrice degli uccelli mentre toglie dei bastoncini di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
2° rapporto dal campo di protezione degli uccelli a Cipro, autunno 2025
Le operazioni speciali denominate «Occupy Akas» e «Dead Air», che hanno avuto un’importante risonanza mediatica, hanno portato a risultati molto positivi. Sebbene entrambe le operazioni siano durate solo pochi giorni e si siano concluse già circa due settimane fa, hanno permesso di ottenere risultati mai raggiunti prima. La polizia cipriota ha finalmente riconosciuto che la cattura di uccelli con trappole a livello professionale rappresenta un grave problema per le nostre popolazioni di uccelli migratori, che deve essere combattuto urgentemente.
La polizia ha dunque condotto diverse operazioni ben organizzate contro i due più grandi bracconieri di uccelli di Cipro: il signor A. e il signor T. Complessivamente, la polizia cipriota ha sequestrato ben 15 reti appartenute ad A. e 16 reti di T. Nel corso di un'operazione particolarmente riuscita nel sito di cattura di A., gli agenti hanno trovato ben sette reti installate, dalle quali hanno liberato 350 uccelli migratori. Sulla proprietà di T., hanno trovato 11 reti installate e liberato 150 uccelli. Altri 150 uccelli erano purtroppo già morti, quando gli agenti di polizia sono arrivati nei siti di cattura illegali.
A seguito degli interventi della polizia, A. è stato condannato al pagamento di una multa da 30’000 euro. Anche T. è stato multato per lo stesso importo. È la prima volta nella storia dei nostri campi di protezione degli uccelli a Cipro che i «grandi» bracconieri si sono visti infliggere multe così elevate.
Risultati intermedi del campo autunnale di protezione degli uccelli a Cipro (dal 10 settembre al 10 ottobre 2025):
Cattura illegale di uccelli
Un torcicollo estratto da una rete di cattura con l’aiuto delle forbici © Committee Against Bird Slaughter
Un esemplare maschio di capinera liberato da una rete di cattura © Committee Against Bird Slaughter

Guardiacaccia statale con degli uccelli canori confiscati © Committee Against Bird Slaughter
1° rapporto dal campo di protezione degli uccelli a Cipro, autunno 2025
Il più grande bracconiere professionista cipriota, che chiameremo signor A., non dimenticherà mai questo campo autunnale di protezione degli uccelli! Per giorni interi, le squadre di attivisti hanno manifestato davanti alla sua enorme proprietà, dove pratica la cattura degli uccelli, con cartelloni e trasmettendo video in diretta sui social network. A differenza degli anni scorsi, la polizia è finalmente intervenuta anche presso il sito di cattura di A. e ha confiscato due enormi reti. Colto in flagrante in attività illegali di cattura di uccelli, al signor A. è anche toccata una multa salata.
Durante questa protesta per fermare l’uccisione degli uccelli, i nostri protettori e le nostre protettrici degli uccelli hanno ricevuto il sostegno mediatico da parte del giornalista della BBC e attivista Chris Packham, molto noto in Inghilterra, che ha trasmesso in diretta streaming sul suo canale YouTube, seguito in tutta Europa, informando sugli abusi e dando una mano a smantellare le trappole illegali e le reti di cattura. I suoi reportage sono disponibili al link riportato in fondo a questo articolo.
Oltre a queste «operazioni speciali», anche altri risultati ottenuti dal campo di protezione degli uccelli sono degni di nota. Oltre al signor A., una squadra di protettori degli uccelli è riuscita a catturare anche un altro importante bracconiere professionista. Sulla sua proprietà, aveva installato un totale di ben 270 bastoni di colla di vischio e un richiamo elettronico per attirare gli uccelli, riuscendo così a catturare illegalmente fino a 100 uccelli canori al giorno.
Risultati intermedi del campo autunnale di protezione degli uccelli a Cipro (2 settimane, settembre 2025):
Cattura illegale di uccelli
Maschio di capinera catturato con un bastoncino di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Cespuglio con ben 15 bastoncini di colla di vischio proibili © Committee Against Bird Slaughter

Torre di protezione delle specie a Lyss Hardern © SPA_CH
Da metà agosto il cielo sopra Basilea e il resto della Svizzera è tornato a essere silenzioso. I rondoni, che con i loro richiami «srii srii» hanno caratterizzato tante serate estive, sono partiti alla volta del sud. Secondo un antico detto contadino, con la loro partenza termina l'estate. Gli enormi stormi di rondoni che sorvolano aree urbane, così tipici dell'Europa meridionale, si vedono raramente in Svizzera. Un tempo i rondoni nidificavano principalmente in nicchie su pareti rocciose e cavità di alberi, mentre oggi sono una specie sinantropica e dipendono dalla possibilità di nidificare negli insediamenti umani. Ma gli edifici moderni e le frequenti ristrutturazioni nelle città e nei villaggi, uniti alla rapida diminuzione degli insetti, rendono loro difficile trovare luoghi adatti per nidificare e cibo a sufficienza. Per questo motivo, in Svizzera, il rondone comune, il rondone maggiore e il balestruccio si trovano ormai sulla lista rossa e necessitano di particolare tutela.
Quest'anno ben sei coppie di rondoni hanno nidificato con successo nelle cassette-nido che abbiamo ideato, installato e finanziato nel centro del quartiere residenziale di Westfeld a Basilea e che gestiamo assieme ad una volontaria, residente nel complesso. Le cassette-nido sono state integrate direttamente nella facciata, in accordo con gli architetti responsabili. Grazie a questa iniziativa, ben 10 uccellini sono nati ed hanno spiccato il volo da Westfeld nel 2025. Una parte dei giovani uccelli ritornerà, per cercare di nidificare nelle vicinanze, mentre altri fonderanno una nuova colonia, alla quale si uniranno altri rondoni: è così che la natura ha disposto per garantire un buon mescolamento genetico. Una volta che una coppia si è formata e ha trovato un luogo di nidificazione, vi ritorna sempre. Con l'aumento delle nascite rispetto all'anno precedente e il miglioramento ecologico dei tetti piani e dell'area circostante gli edifici, siamo fiduciosi che la colonia di rondoni di Westfeld continuerà a crescere.
Anche nelle nostre sette torri di protezione delle specie c'è stato parecchio fermento nella stagione appena conclusa. Solo pochi giorni dopo il completamento della nuova torre di protezione delle specie a Liesberg, nel Canton Basilea Campagna, i primi balestrucci già si insediavano nella torre, dove hanno subito nidificato con successo. A Walperswil, barbagianni e gheppi hanno occupato quasi contemporaneamente la stessa cassetta-nido. Alla fine, è stato il gheppio a portare avanti la covata, mentre sono rimaste tre uova di barbagianni non covate. Nella nostra torre a Frenkendorf abbiamo osservato un fenomeno simile: è forse un segno di «carenza di alloggi»? In ogni caso, faremo in modo di offrire ulteriori possibilità di nidificazione in ambienti idonei.
Siamo stati molto felici di constatare che la colonia di rondoni, che era completamente scomparsa dalla vecchia torre elettrica di Frenkendorf, sia stata fondata di nuovo dopo la trasformazione in torre per la protezione delle specie, avvenuta nel 2021, e che ora sia in costante crescita. Quest'anno, le covate riuscite sono state quattro e ben sei giovani uccelli hanno preso il volo. Uno di loro non è riuscito a spiccare il volo in tempo, quindi lo abbiamo portato senza esitazione a Rümlang, nel centro di salvataggio per rondoni gestito da Silvia Volpi, dove ha potuto mettersi in forze, per poi partire alla volta del sud, insieme ad altri esemplari della stessa specie.
Nella nostra torre per la protezione delle specie realizzata nel 2024 a Hardern, i balestrucci si sono immediatamente insediati in gran numero e abbiamo rilevato un tasso di occupazione quasi totale, pertanto stiamo pianificando di installare ulteriori nidi artificiali. A causa dell'eccessiva impermeabilizzazione del suolo in Svizzera, nella maggior parte delle regioni, il balestruccio non trova sufficiente terra argillosa per costruire i propri nidi naturali e dipende quindi dall'aiuto dell'uomo.
Giovani rondoni comuni quasi pronti a spiccare il volo dal complesso residenziale di Westfeld, BS © SPA_CH
Pulcini di gheppio accanto a uova di barbagianni nella torre di Walperswil © Martin Bader

Un Bird Guard sorveglia un nido © E. M. Scabionni
L’unica popolazione stabile di aquila di Bonelli in Italia si trova in Sicilia, ma la sua esistenza è tutt'altro che scontata. In passato, questo rapace viveva anche in Sardegna e sull'Appennino meridionale, ma il numero di individui è crollato negli anni '70 ed ora questa specie è quasi completamente scomparsa. Grazie al nostro lavoro di monitoraggio dei nidi in Sicilia, nel corso degli anni, la popolazione di aquile di Bonelli (che sono uccelli stanziali) ha raggiunto una certa stabilità, tanto che in futuro si tenterà di reintrodurle in Sardegna, trasferendo alcuni giovani esemplari. Una seconda popolazione di aquile, più numerosa, si trova in Spagna. Per il resto, questo uccello nidifica in Europa sporadicamente, in popolazioni più piccole. In tutta Europa si stima la presenza di soltanto circa 1200 coppie nidificanti. L'aquila di Bonelli è quindi considerata estremamente rara a livello europeo ed è in generale declino.
Per questo motivo, dal 2011 organizziamo un campo di protezione delle aquile e dei falchi, insieme ai nostri colleghi tedeschi e a degli ornitologi siciliani, con l'obiettivo di stabilizzare a lungo termine le popolazioni di aquile di Bonelli, falchi pellegrini e lanari in Sicilia. Oltre all'uso eccessivo di pesticidi, che porta all'avvelenamento, l’agricoltura intensiva e la scomparsa di prede, come conigli selvatici, topi e rettili, questi imponenti uccelli soffrono anche a causa del bracconaggio.
L'aquila di Bonelli è estremamente agile e veloce rispetto ad altre aquile ed è quindi molto popolare tra i falconieri di dubbia fama e in alcuni circoli come «oggetto di prestigio». Sul mercato nero, questi rari rapaci vengono venduti per oltre 10’000 euro. In Sicilia, prima del nostro impegno per la protezione di questa specie, numerosi pulcini – e talvolta anche le uova – venivano rubati dai nidi e venduti illegalmente. Poiché l'aquila di Bonelli costruisce i suoi nidi in nicchie e cenge rocciose non troppo impervi, i nidi sono relativamente facili da raggiungere per degli scalatori allenati.
Abbiamo dunque posizionato numerose fototrappole nelle regioni montane interessate. Questo ci permette di reagire in breve tempo e di intervenire rapidamente sul posto con i carabinieri nel caso in cui un criminale tenti di saccheggiare i nidi. Se un ladro di aquile riesce comunque a fuggire, è molto probabile che il suo veicolo – e quindi la targa –vengano ripresi da una delle nostre telecamere. Queste misure hanno quindi un effetto deterrente molto efficace sui bracconieri in Sicilia. Le attrezzature devono tuttavia essere sostituite ogni tanto a causa dei danni subiti, dovuti alle condizioni metereologiche e, occasionalmente, ad atti di vandalismo. I volontari ricevono inoltre da parte nostra un minimo di rifornimenti durante le loro missioni nelle regioni montane lontane dalla civiltà. Il campo di protezione delle aquile e dei falchi ha luogo ogni anno da gennaio a metà agosto e la regione principale d’azione è Ravanusa. Per finanziare la preparazione e lo svolgimento del campo di protezione delle aquile e dei falchi, abbiamo promesso ai nostri amici in Sicilia un contributo di 3000 euro. Con il vostro aiuto, potremo garantire insieme un buon esito del campo di protezione attualmente in svolgimento: la vostra donazione contribuirà a far sì che il maggior numero possibile di giovani uccelli possa spiccare il volo dai loro nidi e contribuire così alla conservazione di queste specie negli anni successivi.
Risultati del campo di protezione dei rapaci 2025 (primavera-estate), in Sicilia:
Giovane aquila di Bonelli con una preda © S. Cacopardi
Pulcini di aquila di Bonelli nel nido © E. M. Scabionni

Dei volontari scrutano il cielo in cerca di falchi pescatori © Nos Oiseaux / SPA_CH
Domenica mattina, a partire dalle 5.00, diverse squadre di ornitologi e di appassionati del falco pescatore, provenienti da più nazioni, erano pronte con binocoli e telescopi nei luoghi accuratamente selezionati dalla responsabile del progetto, la dott.ssa Wendy Strahm, per raccogliere nuove informazioni sulla reintroduzione del falco pescatore in Svizzera. Purtroppo, in Svizzera questo meraviglioso uccello si è estinto a causa dell'eccessiva caccia e del bracconaggio. La biologa Wendy Strahm vuole rimediare a questo grave danno alla nostra biodiversità, insieme a noi, ad appassionati del falco pescatore e a numerosi volontari e volontarie – con grande competenza, passione e impegno. Dal 2015, Wendy Strahm ha rilasciato in Svizzera un totale di 62 esemplari di questo uccello migratore (per lo più migratore a lunga distanza).
Già alle 5.09 del mattino, una squadra di osservazione è stata in grado di riconoscere il primo falco pescatore dal suo richiamo inconfondibile e di confermare l'avvistamento alle 6.58 a Hagneck, sul delta dell'Aare. Si trattava del già noto falco pescatore Arthur (F12, ♂︎). Alle 5.24, nella zona di Fanel, a nord-est del lago di Neuchâtel, è stato avvistato un altro falco pescatore con un pesce e alle 7.25 se n’è aggiunto un altro, mentre il falco Arthur si trovava ancora nella zona di Hagneck – la presenza di almeno tre falchi pescatori era quindi già confermata. Ma di quali falchi pescatori si trattava? Altri maschi del programma di reintroduzione o magari di femmine, che finalmente mostrano interesse per i «nostri» maschi?
I falchi pescatori maschi di solito tornano nella zona in cui hanno spiccato il volo per la prima volta, mentre le femmine scelgono nuove regioni. Quindi alcune femmine del programma di reintroduzione si sono accoppiate e riprodotte con successo in Francia e Germania. A differenza della Svizzera, all’epoca in Germania e Francia non si era riusciti a far estinguere completamente i falchi pescatori, fortunatamente. In passato, i rapaci erano considerati dannosi e venivano assiduamente perseguitati. Oggi, grazie ad una miglior informazione e istruzione, questa superstizione è superata.
Alle 9.17 c'è stata un'altra bella sorpresa: il team di Hagneck ha potuto osservare due falchi pescatori che volavano in cielo contemporaneamente. Dopo poco tempo è stato possibile identificare chiaramente anche il secondo uccello. Si trattava di Racine ♂︎, con l’anello identificativo numero F29.
Gli eventi si sono poi accavallati e un'altra squadra nella Grande Cariçaie ha visto il falco pescatore Olympe (F28, ♂︎) insieme a una femmina non inanellata. Olympe ha portato un pesce nel proprio nido per mostrare alla femmina che è in grado di fornire tutto ciò che una femmina di falco desidera: cibo idoneo e un nido accogliente.
Già durante la prima mattinata di osservazione, il 15 giugno, un falco pescatore non inanellato (♀︎) era stato avvistato sul lago di Morat. Dopo aver analizzato tutti gli avvistamenti della seconda mattinata di osservazione e gli orari esatti forniti dai 41 ornitologi, il sospetto che un'altra femmina stia trascorrendo l'estate in Svizzera è stato confermato.
Grazie a questi risultati, possiamo sperare di vedere presto il ritorno di questa specie come uccello che si riproduce in Svizzera.
I falchi pescatori non sono in alcun modo una minaccia per l'uomo e non rappresentano un concorrenza nella pesca. Questi uccelli catturano circa 500-1000 grammi di pesce al giorno. Non vivono in grandi colonie e, come detto, la specie è attualmente considerata estinta (0 coppie nidificanti) in Svizzera.
Per contro, in Svizzera vivono quasi 9 milioni di persone e la questione su chi potrebbe competere con chi per l’alimentazione è abbastanza palese.
Inoltre, il falco pescatore, che necessita di un habitat indisturbato, in prossimità di specchi d'acqua ospitanti popolazioni sane di pesci, rive naturali e alberi ad alto fusto dove costruire il nido, è considerato un indicatore di un ambiente naturale intatto e può sensibilizzare noi umani a prenderci più cura dei nostri habitat acquatici.
Ulteriori informazioni sul progetto:
Due falchi pescatori sopra al lago di Bienne © Nos Oiseaux / SPA_CH_NF
Falco pescatore appollaiato presso Hagneck © Nos Oiseaux / SPA_CH_NF

La nuova torre di protezione delle specie a Liesberg (BL) © SPA_CH_NF
Il 27 giugno, con temperature estive e in un clima festoso, abbiamo inaugurato la nostra settima torre di protezione delle specie a Liesberg (BL), per le specie animali selvatiche che vivono negli edifici.
I lavori di trasformazione e risanamento ecologico della torre sono cominciati già a inizio anno. Il nostro obiettivo era che la torre fosse pronta per essere utilizzata nella sua nuova funzione di edificio per la conservazione delle specie in tempo per la stagione riproduttiva. Ispirati dai balestrucci, che a Liesberg in alcuni casi si riproducono ancora nei loro tradizionali nidi naturali, abbiamo installato diversi nidi artificiali sulla torre per favorire specificamente questa specie. Nel territorio fortemente cementificato, i balestrucci spesso faticano a trovare il materiale argilloso per costruire i loro nidi in modo naturale e, allo stesso tempo, non trovano abbastanza insetti di cui nutrirsi. Nel comune di Liesberg, ai margini del villaggio, c'è ancora una relativa abbondanza di zone verdi ricche di strutture, dove, oltre alla passera europea, si può trovare anche la passera mattugia. Entrambe le specie nidificano nelle cavità e sono state tenute in considerazione nella progettazione nella facciata della torre.
Nella prima metà di aprile sono stati completati gli ultimi importanti lavori di ristrutturazione, le impalcature sono state smontate e i primi uccelli «ospiti» - passere europee e cinciallegre - si sono trasferiti immediatamente nella torre! A partire da aprile, abbiamo utilizzato uno speciale richiamo per uccelli per aiutare gli uccelli migratori, come i balestrucci - e non ci è voluto molto perché scoprissero i nuovi «alloggi». È stata una bella sorpresa vedere che le prime coppie di balestrucci hanno avuto il loro piccoli nei nidi sulla torre giusto in tempo per l'inaugurazione!
L'area che circonda la torre di protezione delle specie di Liesberg si presenta ancora quasi allo stato naturale, con molti cespugli autoctoni e praticelli di fiori selvatici. È quindi facile reperire cibo adatto per rafforzare e far crescere i giovani uccelli, nei dintorni dell’edificio.
All'inaugurazione, assieme a donatori, vicini e sostenitori del progetto presso il comune, abbiamo dunque potuto dare il benvenuto ai primi abitanti animali dell'edificio. Oltre ai già citati balestrucci, sulla facciata vivono già anche passere europee e cinciallegre – e pure i rondoni comuni volano sospettosamente vicino alla torre.
Quattro cassette-nido in legno per rondoni sono state installate nel sottotetto e otto nidi cavi per balestrucci sono stati fissati sotto la tettoia. Sette cassette-nido a nicchia offrono le migliori condizioni per la nidificazione del codirosso spazzacamino e della ballerina bianca, tre cassette-nido dovrebbero favorire la riproduzione degli storni e cinque cassette cilindriche universali offrono un’opportunità di nidificazione protetta per passeri e cince. Un'ulteriore cassetta-nido è adatta ai gheppi. Poiché i primi uccelli hanno già nidificato nella torre, siamo fiduciosi di poter contare su molte altre covate, soprattutto di balestrucci e rondoni!
Le 28 cassette-nido, adatte a diversi uccelli che nidificano negli edifici, e i due rifugi/punti di ingresso per pipistrell, forniscono riparo e luoghi di riposo per le specie selvatiche nelle aree abitate. Purtroppo, nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni, queste strutture vitali sono troppo spesso dimenticate, con conseguenze fatali sulla biodiversità nei nostri villaggi e città. Con i nostri edifici per la protezione delle specie, vogliamo mostrare, con l’esempio, come far fronte a questa «dimenticanza».
Un grande ringraziamento va a tutte le sostenitrici e a tutti i donatori che hanno reso possibile la realizzazione di questo nuovo edificio di protezione delle specie a Liesberg, che contribuisce a sensibilizzare la popolazione sulle possibili misure per salvaguardare la biodiversità nelle aree abitate. Desideriamo inoltre ringraziare le ditte Heinz Mildner AG, Felix Häring GmbH, Pecht Maler e tutti gli artigiani coinvolti, per il loro lavoro ecologico e professionale, nonché il generoso Comune di Liesberg.
Insieme diamo un contributo importante alla biodiversità locale.
Visita guidata della torre di protezione delle specie a Liesberg © SPA_CH_AB
Un balestruccio nutre i propri i piccoli sulla nuova torre a Liesberg © SPA_CH_NF

Colonia riproduttiva di fenicotteri rosa nella nostra laguna Pantano Longarini © SPA_IT
A differenza di questa primavera, l'anno 2024 è stato estremamente secco in Sicilia e non ha dato agli uccelli nidificanti delle zone umide e delle lagune quasi nessuna possibilità di riprodursi e di crescere i propri piccoli.
Nel caldo soffocante dell'estate 2024, con temperature fino a +45°C, circa 50 scolari hanno colto l'occasione per ripulire dalla vegetazione gli isolotti per la riproduzione degli uccelli, che abbiamo creato nella laguna di Pantano Longarini, prendendo parte a diverse azioni di volontariato per la manutezione del biotopo. Hanno così creato un habitat perfetto per la riproduzione delle specie di uccelli nidificanti al suolo, come il fenicottero rosa, l’occhione, il cavaliere d'Italia, il fraticello e la pernice di mare – che quest'anno si sta riproducendo per la prima volta nella laguna.
Con nostra grande gioia, questa primavera gli isolotti sono stati utilizzati da sette specie di uccelli – alcune delle quali ormai rare – incluse alcune specie che si riproducono solo in colonie, come i fenicotteri rosa e i fraticelli!
Nel corso delle prossime settimane, gli operosi scolari potranno felicitarsi per le covate andate a buon fine, come risultato del loro duro lavoro: un habitat ideale per le specie di uccelli che nidificano al suolo, creato grazie al loro impegno della scorsa estate. Una fantastica esperienza naturalistica di successo, alla quale hanno partecipato i ragazzi stessi.
Agosto 2024 – Gli scolari ripuliscono gli isolotti dalla vegetazione © SPA_IT
Maggio 2025 – Coppie di uccelli che nidificano sugli isolotti nella laguna Pantano Longarini © SPA_IT

Appostamento per la caccia agli uccelli sull’isola di Zante © Committee Against Bird Slaughter
Rapporto dal campo primaverile di protezione degli uccelli a Zante (Isole Ioniche, Grecia)
Il terzo anno del nostro campo primaverile per la protezione degli uccelli sull'isola di Zante (Grecia), organizzato insieme all’organizzazione «Committee Against Bird Slaughter», sarà purtroppo ricordato anche come il più doloroso per i volontari e collaboratori presenti.
Come nei due anni precedenti, i partecipanti erano ben preparati, grazie alla loro esperienza, ad affrontare gli insulti e l'ostilità aggressiva dei cacciatori arrabbiati, ma un agressione fisica da parte di 15 cacciatori parzialmente mascherati è stata un'esperienza nuova e non proprio desiderata. Tre dei nostri protettori di uccelli hanno dovuto recarsi all'ospedale di Zante e sottoporsi a cure mediche per le ferite riportate, ma fortunatamente sono stati dimessi già la sera stessa.
Durante l'aggressione da parte dei cacciatori, i nostri protettori degli uccelli sono stati in grado di raccogliere prove video con le loro bodycam, che hanno portato all'arresto e ad una detenzione temporanea della durata di tre giorni di quattro cacciatori, per aggressione e distruzione e furto di attrezzature – nonostante i cacciatori siano fuggiti dalla scena dell'attacco. Dopo la prima udienza in tribunale, ciascuno dei quattro cacciatori ha dovuto pagare una cauzione di 3’000 euro e non potrà lasciare l'isola fino alla seconda udienza, che si terrà tra circa sei mesi!
Nonostante lo spiacevole episodio, c’è un risvolto positivo: la notizia di questo fatto e delle conseguenze per i cacciatori coinvolti si è diffusa a macchia d'olio in tutta l'isola, facendo così perdere a molti cacciatori la voglia di cacciare illegalmente, almeno per questa primavera.
Risultati del campo primaverile di protezione degli uccelli a Zante (12.04. – 02.05.2025):
Un gruccione, strettamente protetto, abattuto illegalmente © Committee Against Bird Slaughter
Isola di Zante – Uno sguardo sul Mar Ionio © Committee Against Bird Slaughter

Femmina di capinera catturata con un bastoncino di colla su un gelso © Committee Against Bird Slaughter
1° rapporto dal campo primaverile di protezione degli uccelli a Cipro
Diversamente da quanto successo negli ultimi due anni, nella primavera del 2025, le nostre speranze di assistere ad un basso livello di attività illegali legate alla cattura degli uccelli migratori a Cipro, non si sono purtroppo realizzate. In diversi siti di cattura di uccelli migratori abbiamo dovuto constatare un’intensa attività illegale. Per la prima volta dopo diverse primavere, sono state installate nuovamente reti illegali di cattura e, per massimizzare il numeri di uccelli catturati, sono stati utilizzati richiami elettronici. E questo non solo durante il giorno, ma anche nelle prime ore del mattino, prima dell'alba!
Purtroppo, nemmeno i «piccoli» bracconieri sono rimasti del tutto inattivi, per cui le nostre protettrici e i nostri protettori degli uccelli hanno dovuto smontare trappole di colla di vischio proibite da alberi e cespugli ricchi di bacche in diversi siti di cattura o richiedere l’intervento dei guardiacaccia.
Per fortuna, i bracconieri di uccelli attivi nei tre maggiori siti di cattura sono stati colti in flagrante e denunciati.
Risultati del campo primaverile di protezione degli uccelli a Cipro (18.03. – 11.04.2025):
Cattura illegale di uccelli
Una capinera femmina viene liberata da un bastoncino di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Una bigiarella catturata con un bastoncino di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter

Un falco pescatore su un posatoio © Leo/fokus-natur
Un tempo, il falco pescatore era un uccello nativo della Svizzera. Tuttavia, una caccia spietata ha portato all'estinzione di questa affascinante specie. L'ultima testimonianza di riproduzione risale al 1911 e l'abbattimento di vecchi alberi di grandi dimensioni in prossimità di specchi d'acqua e l'uso dell’insetticida DDT hanno causato danni agli uccelli in tutta Europa.
Oggi la situazione è leggermente migliorata e le popolazioni europee di questa spece si stanno lentamente riprendendo.
Purtroppo, il falco pescatore non è ancora tornato in Svizzera come uccello nidificante. Per questo motivo sosteniamo l'ambizioso progetto di Wendy Strahm e dell’associazione Nos Oiseaux per la reintroduzione di questo straordinario uccello. A tal fine, tra il 2015 e il 2020 sono stati rilasciati in Svizzera 62 falchi pescatori provenienti dalla Germania e dalla Norvegia.
La maggior parte dei falchi pescatori migra in Africa per l'inverno. Tutti gli esemplari del progetto portano un anello di riconoscimento blu con un numero bianco sulla zampa destra, in modo da poterli identificare con precisione in caso di avvistamento nelle regioni dove svernano o dopo il loro ritorno in Svizzera. Ad esempio, è stato documentato che i «falchi del progetto» si sono accoppiati e riprodotti con successo negli ultimi due anni in Germania e in Francia.
La migrazione primaverile degli uccelli è in pieno svolgimento e dopo una prima sensazionale segnalazione in Francia – dove la femmina di falco pescatore Pistache con il numero di anello F11 è stata avvistata per la prima volta da quando è stata rilasciata in natura nel 2018 – sono arrivate altre segnalazioni: il 22 marzo 2025 è stata confermato l’arrivo di un primo falco pescatore in Svizzera. Nel frattempo, sono stati segnalati diversi avvistamenti di falchi pescatori, tra cui uno nella zona umida della Grand Cariçaie, sulle rive del lago di Neuchâtel, e un altro sul lago di Bienne. In totale, finora è stata confermata la presenza in Svizzera di tre di questi rapaci diurni, che si nutrono esclusivamente di pesce. Tra questi c'è la «star del delta dell'Aare» Arthur (F12), che è stato rilasciato in natura nel 2018 e dal 2020 torna ogni anno nel nostro Paese alla ricerca di una compagna adatta.
Attendiamo con ansia l'arrivo di altri falchi pescatori in Svizzera e speriamo che riescano ad accoppiarsi con successo!
Naturalmente, la speranza da sola non è sufficiente, ma è immensamente importante mantenere i corsi e gli specchi d’acqua il più possibile allo stato naturale, proteggere le zone di tranquillità e rispettare l'ambiente naturale locale.
Una nidiata di successo all’estero, non lontano dal confine svizzero © Pröhl/fokus-natur
Un falco pescatore a caccia di cibo © Olivier Jean-Petit-Matile
Torre di trasformazione elettrica in disuso a Liesberg © SPA_CH
A inizio anno, a Liesberg (BL), sono cominciati i lavori di trasformazione e ristrutturazione della nostra settima torre di protezione per le specie selvatiche autoctone in Svizzera.
Questa torre di trasformazione elettrica, costruita nel 1934, oggi non è più in funzione ed è posizionata in un luogo ideale all’interno dell’abitato, tra il cimitero e la scuola, vicino a giardini e prati. Ciò significa che in questa torre potranno trovare nicchie protette per nidificare e riposarsi sia gli uccelli tipici delle zone residenziali, come il balestruccio, sia le specie che vivono in prati e campi, come la passera mattugia.
Con la conversione di vecchi edifici di trasformazione in disuso in torri di protezione per la fauna selvatica che vive nelle zone residenziali e agricole, vogliamo inviare un forte segnale contro la continua perdita di nicchie e nascondigli nei nostri edifici, che sono essenziali per la sopravvivenza di molte specie animali.
I lavori di ristrutturazione sono iniziati a fine gennaio con la posa dell’impalcatura attorno alla torre di trasformazione dismessa e, grazie all'impegno degli artigiani locali coinvolti, sono già in corso i lavori necessari per murare le varie cassette-nido direttamente nelle facciate, al riparo dalle intemperie.
Anche i lavori all'interno della torre procedono bene: è stata eretta un'ulteriore piattaforma intermedia in legno, che faciliterà la futura manutenzione della torre. Grazie ad essa, tutte le cassette-nido saranno accessibili dall'interno della torre, per poterle ispezionare e pulire meglio.
Verranno montate sette cassette-nido adatte agli uccelli che nidificano nelle cavità, che potranno favorire la riproduzione, ad esempio, del codirosso spazzacamino e della ballerina bianca. Inoltre sono previste tre cassette-nido specifiche per gli storni e cinque cassette cilindriche universali, adatte a varie specie. Sotto al tetto verranno montate delle strutture adatte a favorire la nidificazione di balestrucci e rondoni comuni, mentre per il gheppio abbiamo previsto una cassetta-nido adeguata sulla facciata, dove questi uccelli potranno crescere con successo i propri piccoli. Infine, per aiutare i pipistrelli verrà installato un rifugio idoneo a questi mammiferi a rischio.
Torre con impalcatura a Liesberg © SPA_CH
Balestruccio © Pröhl/fokus-natur

Livello dell’acqua a gennaio 2025 all’Acquitrino Isola © C.E.A. Niscemi
A parte alcune piogge abbondanti, ma molto localizzate in autunno, l'anno scorso è stato estremamente secco nella Sicilia meridionale.
Le riserve d'acqua nella nostra zona umida di Geloi sono diventate pericolosamente scarse, ma grazie alle misure di gestione idrica intraprese, siamo riusciti a conservare almeno una minima quantità di acqua in tre acquitrini.
Il 18 gennaio 2025 è finalmente tornato a piovere sulla costa meridionale della Sicilia. Ciò fornisce un'importante base per le 50 specie di uccelli che attualmente svernamento nella nostra area protetta. Oltre a molte specie di uccelli canori e a diverse specie di anatre e trampolieri, è stata registrata anche una nuova specie, che non era ancora stata avvistata nella nostra area: la colombella (Columba oenas).
Nella zona degli acquitrini da noi creati, che copre un’area totale di circa 20 ettari, l’acqua caduta dal cielo è stata assorbita dal terreno e, in questo modo, immagazzinata in modo duraturo. Tali riserve basteranno per i prossimi mesi e creeranno l'habitat giusto per molte specie di uccelli e altri animali selvatici.
Durante i mesi invernali, i nostri Bird Guard sul posto sono impegnati a piantare alberi e arbusti mediterranei che, a loro volta, permetteranno di trattenere l'umidità nei mesi più caldi e secchi.
Piviere dorato e mestoloni in volo © A. Tanti
Livello dell’acqua all’Acquitrino di mezzo © M. Zafarana

Tordo bottaccio catturato con una bacchetta di colla di vischio vietata © Committee Against Bird Slaughter
Cipro: 4° rapporto dal campo di protezione degli uccelli, autunno 2024
A Cirpo, dalla fine di ottobre si è constatato un aumento del numero di cacciatori illegali di uccelli che fanno ampio uso di richiami elettronici vietati, al fine di ottimizzare le loro battute di caccia ai tordi bottacci e alle allodole. L’elevato bottino di uccelli migratori che questa tecnica illegale produce, attira purtroppo ancora molti cacciatori, nonostante essi corrano il rischio di ricevere multe salate.
Aumentando la frequenza delle missioni notturne svolte dalle nostre esperte e dai nostri esperti di protezione degli uccelli nelle principali zone di caccia, anche il numero di cacciatori di uccelli colti in flagrante e denunciati alla polizia è cresciuto costantemente.
Soltanto nelle ultime due settimane del campo di protezione degli uccelli, nel mese di novembre, sono stati sorpresi e denunciati due bracconieri che catturavano uccelli con bacchette di colla di vischio e ben dieci cacciatori intenti ad utilizzare richiami illegali per uccelli.
14 volontari e volontarie provenienti da sei Paesi europei hanno dimostrato ancora una volta una straordinaria resistenza, molto coraggio civile e una grande determinazione nel combattere la triste uccisione degli uccelli migratori, durante quasi 12 settimane di attività.
Il risultato più importante ottenuto dal campo di protezione degli uccelli è rappresentato dall'elevato numero di denunce contro bracconieri e cacciatori di uccelli colti direttamente sul luogo del reato. Le multe elevate hanno un effetto deterrente duraturo anche su altri bracconieri e cacciatori attivi nella regione, poiché esse vanno dai 600 fino ai 8’000 euro per il bracconaggio di uccelli durante il periodo della migrazione autunnale!
Risultati del campo autunnale di protezione degli uccelli a Cipro 09.09.2024 – 28.11.2024
(risultati del campo autunnale 2023 tra parentesi)
Cattura illegale di uccelli
Reti di cattura montate da bracconieri professionisti © Committee Against Bird Slaughter
Maschio di capinera impigliato in una rete di cattura © Committee Against Bird Slaughter

Pettirosso catturato con una bacchetta di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Cipro: 3° rapporto dal campo di protezione degli uccelli, autunno 2024
Durante la quarta e la quinta settimana del campo di protezione degli uccelli di quest'autunno, i nostri protettori e le nostre protettrici di uccelli hanno dovuto constatare, senza sorprese, che i bracconieri sono molto attivi e che il numero di cacciatori illegali di uccelli è in crescita. Con la partenza da Cipro delle capinere, che volando verso sud, da fine ottobre il bracconaggio con bacchette di colla di vischio e reti di cattura illegali sta gradualmente diminuendo. I bracconieri più accaniti passano però ora alla cattura di tordi bottacci e pettirossi con l'aiuto di richiami elettronici illegali.
Dalla fine di ottobre, anche i cacciatori illegali di uccelli sono diventati sempre più attivi, ottimizzando in modo spietato, con l'aiuto di richiami illegali, le loro battute di caccia ai tordi bottacci e alle allodole, che stanno arrivando a Cipro. Nei siti di caccia agli uccelli che utilizzano questi richiami illegali, il numero di tordi vittime dei cacciatori aumenta fino a dieci volte.
Fortunatamente, l’elevata frequenza delle missioni notturne di salvataggio degli uccelli da parte dei nostri attivisti nelle zone di caccia ha portato anche a un aumento del numero di cacciatori di uccelli colti in flagrante e denunciati alla polizia.
Solo dalla fine di ottobre sono stati sorpresi e denunciati ben nove bracconieri e sette cacciatori di uccelli. Uno di questi sparava a tordi bottacci e allodole proprio dietro casa sua, cosa che – dato che è stato colto in flagrante dai nostri protettori di uccelli – gli varrà una multa salata, poiché la caccia nelle aree residenziali è severamente vietata. Se con questa multa ha imparato la lezione, lo vedremo il prossimo anno.
Risultati intermedi del campo autunnale di protezione degli uccelli a Cipro 09.09.–11.11.2024 (9 settimane):
Cattura illegale di uccelli
Femmina di capinera catturata con una bacchetta di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Un maschio di capinera viene liberato da una rete di cattura © Committee Against Bird Slaughter

Un attivista libera una femmina di capinera da una bacchetta di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Cipro: 2° rapporto dal campo di protezione degli uccelli, autunno 2024
Come ci aspettavamo, i nostri attivisti per la protezione degli uccelli hanno constatato che i bracconieri e i cacciatori di uccelli sono stati molto attivi anche durante la seconda e terza settimana del campo di protezione degli uccelli di quest'autunno. Dopo la parziale assenza di bracconieri e cacciatori di uccelli durante la migrazione primaverile, bande ben organizzate approfittano ora, come previsto, del già forte afflusso di uccelli migratori a Cipro per massimizzare i profitti che traggono da questo sanguinoso business.
L'avidità per questi guadagni esenti da imposte è così grande tra alcuni bracconieri e cacciatori di uccelli che, come novità assoluta, stiamo catturando nuovamente bracconieri di uccelli che avevamo già catturato e denunciato anni fa e che, a fronte di multe elevate, si erano ritirati dall'attività illegale.
Apparentemente le multe inflitte dovrebbero essere ancora più salate... In ogni caso, stiamo seguendo e approfondendo questo nuovo sviluppo.
Risultati intermedi del campo autunnale di protezione degli uccelli a Cipro 09.–28.09.2024 (3 settimane):
(tra parentesi: risultati intermedi del campo autunnale di protezione degli uccelli 2023 – durato 4 settimane – come confronto)
Cattura illegale di uccelli
Averla piccola impigliata in una rete da cattura illegale © Committee Against Bird Slaughter
Smantellamento di un grande impianto illegale di cattura con reti per uccelli migratori © Committee Against Bird Slaughter
Un ortolano in una rete di cattura illegale © Committee Against Bird Slaughter
Cipro: 1° rapporto dal campo di protezione degli uccelli, autunno 2024
Come ci aspettavamo, quest'autunno i bracconieri e i cacciatori di uccelli sono purtroppo di nuovo molto attivi. A Cipro, dopo una relativa calma durante la migrazione primaverile degli uccelli, sono ora in particolare i «pezzi grossi» del business dell'uccellagione, a voler approfittare del passaggio autunnale di moltissimi uccelli migratori – e trarre ingenti profitti in nero dai loro sanguinosi commerci.
Già durante i primi giorni del campo, i nostri protettori degli uccelli hanno scovato diversi piccoli siti di cattura e un grande impianto gestito professionalmente, con ben sette reti illegali e due richiami elettronici per ucceli, anch’essi illegali. Purtroppo, nonostante il tempo e gli sforzi profusi, non siamo ancora riusciti a cogliere il bracconiere o i bracconieri di uccelli in flagranza di reato in questo sito di cattura.
Perlomeno, i nostri volontari hanno potuto salvare dalle reti, ancora vivi, 67 uccelli canori, alcuni dei quali appartenenti a rare specie migratorie. Tra questi vi erano l'ortolano, il luì grosso, il beccafico, il culbianco, il pigliamosche e persino un'averla mascherata.
Risultati intermedi del campo autunnale di protezione degli uccelli a Cipro (09.–14.09.2024):
Cattura illegale di uccelli
Luì grossi catturati con una bacchetta di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Un impianto di cattura montato da bracconieri di uccelli professionisti © Committee Against Bird Slaughter
Volontario al lavoro per rimuovere la vegetazione sulle isole per uccelli © SPA_IT
Malgrado le temperature elevate del Mediterraneo, i volontari e le volontarie svolgono un efficace lavoro di manutenzione del biotopo per le specie di uccelli nidificanti al suolo
Desideriamo ringraziare le strutture regionali delle organizzazioni non profit italiane «Legambiente Sikelion – Ispica» e «Libera - Coordinamento Ragusa» per i loro consigli e il coordinamento del lavoro di conservazione del biotopo, immensamente importante e prezioso per la protezione delle specie di uccelli nidificanti al suolo sulle isole che, nel 2023, la nostra fondazione gemella tedesca ha creato nella nostra laguna comune Pantano Longarini, attualmente prosciugata.
Mentre in Svizzera le stazioni meteorologiche e i media classificano la canicola, che raggiunge i +35°C all'ombra, come pericolosa e insopportabile, 26 uomini e donne provenienti da tutta Italia si sono offerti di lavorare sotto il sole cocente a +40°C con grande dedizione e motivazione nella faticosa manutenzione del biotopo, a beneficio di specie di uccelli nidificanti al suolo, come il fraticello, il corriere piccolo, il fratino e l’occhione.
L'obiettivo del lavoro di manutenzione del biotopo è stato quello di rimuovere sistematicamente la vegetazione cresciuta densamente sul suolo delle nuove isole per uccelli create nel 2023. In particolare, le specie di uccelli che nidificano al suolo prediligono aree sabbiose e ghiaiose in gran parte prive di vegetazione. Queste offrono loro una chiara visuale intorno al nido e consentono quindi di reagire tempestivamente contro potenziali predatori; la colorazione delle loro uova garantisce inoltre una perfetta mimetizzazione nelle aree prive di vegetazione.
Sotto la guida esperta dei nostri Bird Guard siciliani, i volontari hanno impiegato poco meno di tre ore per rimuovere quanta più vegetazione possibile dalle cinque isole per uccelli più importanti, nonostante il caldo torrido. Di conseguenza, sono stati rimossi quasi 15 m³ di materiale vegetale, che abbiamo essiccato nel giro di dodici ore e che ora utilizziamo come materiale pacciamante per i nostri ulivi e carrubi appena piantati sulle rive della laguna Pantano Cuba.
Volontari al lavoro per la manutenzione delle isole per uccelli della laguna Pantano Longarini © SPA_IT
Risultato finale della rimozione della vegetazione su una delle isole per uccelli nella laguna © SPA_IT
Da anni la popolazione di ricci è in calo. Le cause principali sono la perdita di habitat adeguati, la diminuzione degli insetti, che sono la loro fonte di cibo, e i molteplici pericoli presenti nelle aree abitate... Al progetto
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