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Volontario al lavoro per rimuovere la vegetazione sulle isole per uccelli © SPA_IT
Malgrado le temperature elevate del Mediterraneo, i volontari e le volontarie svolgono un efficace lavoro di manutenzione del biotopo per le specie di uccelli nidificanti al suolo
Desideriamo ringraziare le strutture regionali delle organizzazioni non profit italiane «Legambiente Sikelion – Ispica» e «Libera - Coordinamento Ragusa» per i loro consigli e il coordinamento del lavoro di conservazione del biotopo, immensamente importante e prezioso per la protezione delle specie di uccelli nidificanti al suolo sulle isole che, nel 2023, la nostra fondazione gemella tedesca ha creato nella nostra laguna comune Pantano Longarini, attualmente prosciugata.
Mentre in Svizzera le stazioni meteorologiche e i media classificano la canicola, che raggiunge i +35°C all'ombra, come pericolosa e insopportabile, 26 uomini e donne provenienti da tutta Italia si sono offerti di lavorare sotto il sole cocente a +40°C con grande dedizione e motivazione nella faticosa manutenzione del biotopo, a beneficio di specie di uccelli nidificanti al suolo, come il fraticello, il corriere piccolo, il fratino e l’occhione.
L'obiettivo del lavoro di manutenzione del biotopo è stato quello di rimuovere sistematicamente la vegetazione cresciuta densamente sul suolo delle nuove isole per uccelli create nel 2023. In particolare, le specie di uccelli che nidificano al suolo prediligono aree sabbiose e ghiaiose in gran parte prive di vegetazione. Queste offrono loro una chiara visuale intorno al nido e consentono quindi di reagire tempestivamente contro potenziali predatori; la colorazione delle loro uova garantisce inoltre una perfetta mimetizzazione nelle aree prive di vegetazione.
Sotto la guida esperta dei nostri Bird Guard siciliani, i volontari hanno impiegato poco meno di tre ore per rimuovere quanta più vegetazione possibile dalle cinque isole per uccelli più importanti, nonostante il caldo torrido. Di conseguenza, sono stati rimossi quasi 15 m³ di materiale vegetale, che abbiamo essiccato nel giro di dodici ore e che ora utilizziamo come materiale pacciamante per i nostri ulivi e carrubi appena piantati sulle rive della laguna Pantano Cuba.
Volontari al lavoro per la manutenzione delle isole per uccelli della laguna Pantano Longarini © SPA_IT
Risultato finale della rimozione della vegetazione su una delle isole per uccelli nella laguna © SPA_IT
Fine luglio 2024 – laguna Pantano Longarini prosciugata © SPA_IT
Lo sporadico prosciugamento delle lagune Pantani Cuba e Longarini in estate non è un fenomeno nuovo, ma la novità è che inizia fino a 6 settimane in anticipo...
Per la colonia riproduttiva di fenicotteri rosa, che conta quasi 500 pulcini, il livello dell'acqua nella laguna di Pantano Longarini è stato appena sufficiente per crescere i piccoli, ma ora il cibo rimasto per i giovani fenicotteri rosa nei canali rinaturalizzati che sti stanno prosciugando è davvero molto scarso. Nel frattempo la laguna Pantano Longarini è completamente asciutta e la laguna Pantano Cuba è quasi prosciugata.
Quando nel 2013 abbiamo iniziato a sostenere la nostra fondazione gemella tedesca con l'acquisto di terreni nel complesso di zone umide Pantani Cuba e Longarini in Italia (Sicilia), eravamo molto irritati nel vedere lo sporadico prosciugamento delle due lagune. Oggi sappiamo che questo prosciugamento è cruciale per le lagune, le zone umide e per la futura qualità dell'acqua.
Altrimenti, questo complesso di zone umide si troverebbe spesso confrontato con epidemie di influenza aviaria a causa dell'altissima concentrazione, per diversi mesi, di migliaia di uccelli acquatici e di conseguenza dei loro escrementi. Invece, i batteri e i germi muoiono nel caldo torrido del sole cocente e nel conseguente fango caldo e secco del fondo lagunare.
Il prosciugamento delle lagune, che si riempiono nuovamente di acqua piovana nei mesi invernali, fa parte della dinamica di questo complesso di zone umide, che quest'anno è però gravemente alterata. I siciliani ricordano un periodo di siccità altrettanto grave solo circa 25 anni fa!
Per il mondo degli uccelli migratori e per noi non resta quindi che sperare in abbondanti piogge, affinché la nostra riserva naturale dei Pantani torni a essere, per gli uccelli migratori che qui cercano riposo e cibo o che svernano, il luogo di sosta indisturbato e ricco di cibo in cui abbiamo trasformato questa zona umida fino a oggi e che continueremo a sviluppare in futuro.
Giovani fenicotteri rosa nel canale Pantano Longarini che si sta prosciugando © SPA_IT
Canali che si stanno prosciugando e laguna Pantano Longarini asciutta (nello sfondo) © SPA_IT
Una cicogna bianca in cerca di cibo in un’area bruciata © SPA_CH
Mentre in Svizzera la primavera e l'estate fino a metà luglio sono state molto piovose, in Europa meridionale il clima è completamente diverso. In Sicilia non piove da così tanti mesi che la gente del posto ricorda a malapena l'ultima volta che ha visto la pioggia scrosciante. Le estati secche non sono certo insolite in questa regione, ma quest’anno sono mancante completamente le piogge invernali e primaverili. La situazione è aggravata dal caldo opprimente (giornalmente oltre i 40° C).
Fortunatamente, la nostra zona umida di Geloi sta resistendo alla siccità. Questo grazie alle misure attuate negli ultimi anni, finanziate con le donazioni dalla Svizzera, per rivitalizzare la zona umida e al lavoro di manutenzione e protezione svolto sul posto dai nostri Bird Guards. Sebbene le zone d'acqua di Geloi siano ormai quasi completamente asciutte, gli alberi e gli arbusti indigeni che abbiamo piantato sono ancora vitali e trattengono l'umidità, offrono ombra e hanno quindi un effetto rinfrescante. Questo attira, quasi come per magia, molti insetti e uccelli.
Le piante e gli arbusti autoctoni piantati da poco vengono al momento annaffiati nella maniera più parsimoniosa ed efficace possibile, una volta alla settimana, con un sistema a goccia.
In questo modo, la zona umida di Geloi offre un importante habitat a numerosi animali selvatici, che qui possono sopravvivere a questa «battaglia contro la calura» e che altrimenti faticherebbero a trovare un posto dove stare.
Il territorio circostante – dove viene praticata esclusivamente l'agricoltura intensiva, il terreno viene arato in profondità, danneggiandolo, e grandi greggi di pecore vengono fatte pascolare su terreni occupati illegalmente – assomiglia attualmente a un deserto secco e polveroso. Si nota chiaramente la differenza con i nostri terreni agricoli a Geloi, coltivati in modo estensivo e non industriale dai nostri agricoltori biologici. Anche se questi terreni hanno generalmente rese inferiori, siamo convinti che sia la soluzione più intelligente, dato che attualmente i «coltivatori intensivi» si vedono costretti ad abbandonare i loro campi. A volte appiccano addirittura il fuoco.
Gli incendi nei dintorni della riserva tengono all'erta i nostri Bird Guards. Non possiamo certo restare con le mani in mano e partire per le vacanze estive, quando il nostro paradiso naturale di Geloi è minacciato da fiamme devastanti, ma dobbiamo proteggere le numerose specie che lo abitano. Gli incendi sono attualmente la più grande minaccia e le operazioni di spegnimento stanno consumando le già molto scarse risorse idriche. Vengono quasi sempre appiccati deliberatamente da persone sconsiderate e, senza un intervento immediato – in combinazione con lo Scirocco, il vento caldo proveniente dal Sahara – potrebbero distruggere ettari e ettari di habitat in breve tempo e scacciare o addirittura uccidere tantissimi animali. I nostri Birds Guards sono supportati da volontari e dispongono di una formazione e di attrezzature professionali, che hanno già salvato diverse volte la riserva dalla distruzione. Il lavoro che queste persone coraggiose svolgono per proteggere la natura minacciata è tuttavia molto impegnativo e faticoso: lavorano giorno e notte, in situazioni pericolose e a temperature estremamente elevate!
Le misure di prevenzione degli incendi realizzate dai nostri Bird Guards stanno fortunatamente mostrando la loro efficacia. Ad esempio, le linee tagliafuoco, larghe 6 metri, impediscono che il fuoco si propaghi all’interno della riserva naturale di Geloi.
Qui potete guardare il video di un incendio, spento poco prima che raggiungesse la riserva di Geloi.
La zona umida di Geloi, circondata da terreni aridi e pendii montuosi bruciati © SPA_CH
Una coppia di occhioni (una specie che nidifica al suolo) trova rifugio a Geloi © SPA_CH
Una volontaria osserva un falco pescatore © Nos Oiseaux / SPA_CH
Dopo che ai coraggiosi volontari della prima mattinata di monitoraggio del falco pescatore, il 2 giugno, sono quasi cresciute le branchie sotto la pioggia incessante e battente, la seconda mattinata di osservazione, il 23 giugno, è stata molto meno piovosa e quindi anche più ricca di osservazioni di falchi pescatore.
Domenica mattina alle 5.00, 51 partecipanti erano pronti con binocoli e telescopi in luoghi selezionati per raccogliere nuove informazioni sulla reintroduzione del falco pescatore in Svizzera. Purtroppo questa straordinaria specie di uccello è stata spazzata via in Svizzera dalla caccia eccessiva da parte di noi umani. La biologa Wendy Strahm vuole ora riparare a questo grave danno alla nostra biodiversità con impegno, competenza e con l’aiuto di volontari e volontarie. Così, dal 2015 sono stati rilasciati in natura in Svizzera un totale di 62 falchi pescatori.
Già alle 5.30 del mattino, una squadra di osservatori ha avvistato Arthur, con l’anello di riconoscimento F12, con un pesce tra gli artigli e che effettuava il suo richiamo sopra il lago di Bienna. Ha fatto colazione abbastanza velocemente e si è messo subito al lavoro. Questo falco pescatore, che ha ormai 6 anni e una certa esperienza, da quando ha raggiunto la maturità sessuale torna ogni anno al lago di Bienna dalle zone di svernamento africane. Il fatto che ora stia costruendo un altro nido indica che questa zona lo attira e che vorrebbe trovare una compagna. Logicamente, se vogliamo che ci siano giovani falchi pescatori in Svizzera, è importante che egli riesca nel suo intento al più presto. In ogni caso, questo è l'obiettivo del progetto, le reintroduzioni sono state solo un «aiuto iniziale», la natura dovrebbe fare il resto.
Un'altra osservazione è stata fatta più o meno alla stessa ora da un'altra squadra sul lago di Neuchâtel, dove un altro falco pescatore stava cercando di catturare un pesce. Si trattava molto probabilmente di Olympe, con l’anello di riconoscimento F28. Infine, un terzo esemplare è stato scoperto nella riserva naturale di Fanel e si ipotizza che dietro questo avvistamento ci sia Racine (F29), nato nel 2020, anno di pandemia.
In sintesi, è stata una mattinata produttiva e, visto il successo riproduttivo dei «falchi pescatori svizzeri» nelle vicine Francia e Germania, l'aspettativa di una riproduzione in Svizzera rimane alta.
Grazie al forte coinvolgimento della popolazione locale, il progetto di conservazione della natura sta diventando sempre più popolare e le persone stanno imparando molto sui bisogni e sulle esigenze dell'habitat di questa impressionante specie, che non rappresenta in alcun modo una minaccia o competizione per il cibo. I falchi pescatori catturano circa 3 o 4 pesci del peso di circa 300 grammi al giorno con uno spettacolare tuffo. Attualmente contiamo tre falchi pescatori residenti durante l'estate e l'approvvigionamento di cibo non è un problema. La difficoltà sta piuttosto nel trovare degli alberi dove nidificare indisturbati. Per questo motivo, i rari luoghi adatti a montare piattaforme di nidificazione non vengono pubblicizzati per evitare il disturbo da parte di persone sconsiderate. Più nidi adatti possono essere costruiti dagli individui maschi, maggiore è la probabilità che una femmina di passaggio sia incoraggiata a rimanere qui per accoppiarsi.
Il progetto di reintroduzione del falco pescatore è iniziato nel 2015 sotto la guida di Wendy Strahm. A tal fine, il «Gruppo di progetto per la reintroduzione del falco pescatore» è stato fondato dall'associazione di protezione degli uccelli della Svizzera francese «Nos Oiseaux» e da allora è stato portato avanti con l'aiuto, finanziario e pratico, della Fondazione Pro Biodiversità.
Falco pescatore trasporta materiale per la costruzione del nido © Nos Oiseaux / SPA_CH
Falco pescatore in volo sul lago di Bienna © Nos Oiseaux / SPA_CH
Un volontario sorveglia un nido di aquile © E. Sabbioni
3° rapporto dal campo di protezione dell’aquila di Bonelli e del falco lanario 2024
A maggio è stata effettuata gran parte del lavoro di ricognizione e il monitoraggio è stato ulteriormente intensificato nelle località più a rischio. Oltre all’attività dei volontari, gli attivisti per la protezione degli uccelli hanno installato diverse fototrappole sul posto per monitorare i nidi.
Nei nidi monitorati sono cresciuti 52 giovani aquile di Bonelli e almeno 15 pulcini di falco lanario, secondo i dati raccolti fino a metà maggio. I nostri Bird Guards sono riusciti a monitorare quasi tutte le coppie siciliane di aquila di Bonelli e la maggior parte dei falchi lanari nelle regioni selezionate.
I falchi lanari sono molto difficili da trovare: da un lato, si riproducono in Sicilia nascosti su rupi impervie di basse catene montuose, dall'altro, sono molto rari, con poco più di 100 coppie nidificanti in Italia. Le istituzioni italiane sono state contattate per avviare progetti specifici per la conservazione di questi falchi, che sono una delle specie di rapaci più a rischio in Europa. Oltre al commercio illegale e al bracconaggio, la perdita di habitat è la minaccia maggiore per questi bellissimi falchi.
Con nostra grande gioia, i primi giovani falchi lanari si sono involati di recente e anche le prime aquile di Bonelli hanno spiccato il volo. In alcuni nidi, ciò è avvenuto una settimana prima rispetto agli ultimi anni. Che il cambiamento climatico e il conseguente spostamento dei picchi di disponibilità di cibo abbiano un ruolo nell'allevamento dei piccoli?
Finora sono stati coinvolti 25 volontari per la protezione degli uccelli e sono già stati svolti circa 300 giorni di lavoro. Il lavoro sul campo continuerà ancora per qualche settimana e poi i numerosi dati raccolti saranno analizzati per migliorare costantemente la protezione di questi rari rapaci.
Giovane aquila di Bonelli nel nido © A. Scuderi
Volontari montano una fototrappola © G. Rannisi
Torre di protezione delle specie con biotopo a Hardern © SPA_CH
Nella frazione di Hardern, che fa parte del comune di Lyss, nel Canton Berna, il 6 giugno abbiamo inaugurato la nostra sesta torre di protezione per le specie animali che vivono negli edifici.
All’inizio dell’anno sono iniziati i lavori di conversione e di ristrutturazione ecologica, in modo che, dopo ben tre mesi di lavori, l'ex torre di trasformazione fosse pronta per la sua nuova funzione, a disposizione degli uccelli autoctoni che nidificano negli edifici, in tempo per la primavera e l'inizio della stagione riproduttiva.
E il piano è andato a buon fine! Durante l’inaugurazione, oltre ad importanti personalità e sostenitori del progetto, rappresentati dell’azienda elettrica locale, del comune, dell'associazione locale per la protezione della natura e dei laboriosi artigiani, erano presenti anche i primi “inquilini” storni e passere europee, che nutrivano i loro piccoli e trasportavano del materiale per costruire il nido.
Le 25 cassette-nido per varie specie di uccelli e i 2 rifugi per pipistrelli, così come le tegole di ventilazione nella capriata del tetto, offrono nicchie sicure, rifugi e luoghi di riposo per i gli animali. Questo tipo di strutture negli edifici, vitali per la sopravvivenza degli animali selvatici, vengono spesso dimenticate nelle nuove costruzioni, con conseguenze fatali per la biodiversità dei nostri villaggi e città. Per questo motivo, con le nostre torri di protezione delle specie e i biotopi circostanti, mostriamo con piacere come ovviare a questa «dimenticanza».
Per i rondoni sono state installate 4 cassette-nido in legno nella grondaia. mentre gli 8 nidi “a coppa” montati sotto lo spiovente del tetto verranno, speriamo, presto occupati dai balestrucci. 4 cassette-nido offrono le migliori condizioni per la riproduzione del codirosso spazzacamino o della ballerina bianca, 3 cassette-nido sono state installate per favorire in particolare gli storni, 5 rifugi universali cilindrici offrono l’opportunità di nidificare in modo sicuro a passeri e cince, ma all’occasione vengono utilizzate anche dai picchi muratori. Un'altra cassetta-nido è adatta al barbagianni. Poco tempo fa, sono nati 5 barbagianni in una torre vicina e speriamo che uno di essi scopra questo rifugio per farne la sua futura casa.
Visto che alcuni uccelli hanno già iniziato a nidificare nella torre, siamo fiduciosi che essa potrà ospitare molte altre nidiate in futuro!
Oltre alle opportunità di nidificazione, è importante offire agli animali anche un ambiente naturale, ed è per questo che stiamo rivalorizzando anche i dintorni della torre: abbiamo creato un cumulo di sabbia adatto alle api selvatiche che nidificano nel terreno, sono stati piantati fiori selvatici e arbusti autoctoni, è stata creata una catasta di rami che offre dei nascondigli. Inoltre, una casetta per ricci offre un luogo adatto a questo fantastico mammifero pungente.
La Fondazione Pro Biodiversità desidera ringraziare sentitamente i sostenitori e i donatori per il loro sostegno al progetto di costruzione di edifici per la protezione delle specie, che contribuisce a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle opportunità di favorire la biodiversità nelle aree residenziali.
Un sentito ringraziamento va alla generosa azienda elettrica Energie Seeland AG e al Comune di Lyss, alla locale associazione per la protezione della natura e degli uccelli, alla Rickli & Roth Bau AG, alla Thomi AG Holzbau, alla Dach + Wand Reusser GmbH, alla Maler- und Gipsergenossenschaft Biel, alla Gatti AG, al giardiniere naturale Daniel Mosimann, all'officina di falegnameria della Fondazione Rüttihubelbad e a tutti gli artigiani coinvolti nella ristrutturazione per il loro lavoro ecologico e professionale.
Vorremmo anche ringraziare il motivatissimo team del quartiere che ha preparato e finanziato un delizioso aperitivo con prelibatezze della regione e che è riuscito ad metterci a disposizione rapidamente gli spazi dell’ex edificio scolastico quando è sopraggiunta la pioggia!
Un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito con il loro grande impegno, sia a livello di consulenza sia dando una mano dal lato pratico. Insieme, stiamo dando un importante contributo alla conservazione delle specie a livello locale
Torre di trasformazione in disuso (a sinistra), ora diventata una torre di protezione delle specie (a destra) © SPA_CH
Storni e passeri sono i primi abitanti della nuova torre © SPA_CH
Anche gli attivisti nella protezione degli uccelli utilizzano sempre più spesso le body cam © Committee Against Bird Slaughter
2° rapporto dal campo di protezione degli uccelli a Cipro, primavera 2024
Fortunatamente, ha continuato a regnare una relativa calma sul fronte del bracconaggio e della caccia agli uccelli a Cipro in questa primavera del 2024 e milioni di uccelli migratori sono stati finora in grado di continuare il loro volo verso l'Europa centrale e settentrionale dopo essersi riposati a Cipro.
I nostri volontari non sono rimasti inattivi nonostante la scarsa attività di cattura degli uccelli, ma hanno sfruttato il tempo per occuparsi sistematicamente delle reti a terra, che vengono sempre più spesso installate nei frutteti ed hanno lo scopo di tenere lontani dai terreni soprattutto i serpenti!
Purtroppo, queste reti a terra sono anche trappole mortali per uccelli canori, ricci e altri piccoli animali selvatici. I nostri attivisti hanno liberato dalle reti non solo uccelli, ma anche ricci e hanno smantellato diverse centinaia di metri di queste reti, che causano morte e sofferenza agli animali.
Risultati intermedi del campo primaverile di protezione degli uccelli a Cipro (26.03-17.04.2024):
Cattura illegale di uccelli
Un torcicollo viene liberato da una rete a terra © Committee Against Bird Slaughter
Liberazione di una femmina di capinera da una bacchetta di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Prima aquila di Bonelli visibile schiusa nel 2024 © E. Sabbioni
2° rapporto dal campo di protezione dell’aquila di Bonelli e del falco lanario 2024
Fino a metà aprile 2024 abbiamo identificato poco meno di 60 nidi d'aquila occupati dopo un'ampia ricerca e stiamo sistematicamente ampliando il nostro lavoro di protezione. Ora, presso il centro temporaneo del campo di protezione delle aquile, riceviamo quasi quotidianamente segnalazioni su piccoli di aquila e di falco lanario nei nidi monitorati.
Man mano che gli aquilotti crescono e a causa delle temperature già piuttosto elevate, i «genitori aquila» iniziano già a volare in coppia per brevi periodi di tempo. Ciò va a vantaggio del rifornimento di cibo dei giovani aquilotti.
Anche i primi pulcini di falco lanario hanno iniziato a schiudersi, ma il numero di nidi di falco attivamente occupati è preoccupantemente basso. Degli oltre 100 siti di nidificazione del falco lanario noti ai nostri conservazionisti – alcuni dei quali sono storici – solo 15 nidi sembrano essere occupati da coppie riproduttive. Tuttavia, saremo in grado di determinare quest‘informazione in modo più affidabile solo quando le giovani aquile e i falchi inizieranno ad alzarsi nei nidi nelle prossime settimane.
Coppia di aquile di Bonelli a caccia vicino al nido © A. Micalizzi
Coppia di aquile di Bonelli sorvola il nido © A. Micalizzi
Bacchette di colla di vischio confiscate da un poliziotto in un sito di cattura di uccelli © Committee Against Bird Slaughter
1° rapporto dal campo di protezione degli uccelli a Cipro, primavera 2024
Come speravamo, a Cipro si prospetta una relativa calma per quanto riguarda il bracconaggio e la caccia agli uccelli, anche durante questa primavera. Noi e milioni di uccelli migratori stiamo gradualmente iniziando a raccogliere i frutti degli oltre 10 anni di campi di protezione degli uccelli.
Il basso livello dell'attività di bracconaggio degli uccelli non rende facile, per i nostri protettori degli uccelli, cogliere in flagrante i bracconieri ancora attivi, dato che questi trascorrono il minor tempo possibile nei loro siti di cattura illegali, per limitare il rischio di essere visti e denunciati. E per i bracconieri di uccelli non c'è niente di più costoso che essere sorpresi sulla «scena del crimine» con bacchette di colla di vischio, reti di cattura e uccelli uccisi, dagli agenti della polizia o dall’unità anti-bracconaggio.
Il primo bracconiere denunciato ha riconosciuto di aver piazzato 32 bacchette di colla di vischio, ma purtroppo è riuscito a far sparire gli uccelli abbattuti prima dell’arrivo della polizia. I nostri attivisti sul campo sono poi riusciti a filmare un secondo bracconiere mentre installava 24 bacchette di colla di vischio e a denunciarlo.
Questi due bracconieri di uccelli ci erano finora sconosciuti, ma ora la situazione è cambiata, con loro grande disappunto, e verranno tenuti d’occhio anche in futuro. Le multe previste, che arrivano fino a 9’000 euro ciascuna, avranno sicuramente un ulteriore effetto deterrente a lungo termine.
Risultati intermedi del campo primaverile di protezione degli uccelli a Cipro (26.03-09.04.2024):
Capinera femmina catturata con una bacchetta di colla di vischio © Committee Against Bird Slaughter
Bacchette di colla di vischio pronte per catturare uccelli, piazzate tra i rami dei biancospini © Committee Against Bird Slaughter
Torre in ristrutturazione ad Hardern © SPA_CH
A inizio anno, come previsto, sono iniziati i lavori di trasformazione e ristrutturazione della nostra nuova torre di protezione delle specie a Hardern, Lyss, nel Canton Berna. Puntuale con l’arrivo della primavera, la torre sarà presto pronta per accogliere una varietà di animali selvatici che vivono nelle aree abitate e nelle zone agricole.
Il nuovo edificio per la protezione delle specie si trova ai margini del villaggio, confinante con i terreni agricoli, e si trova quindi nel luogo più idoneo per favorire gli uccelli dei campi e quelli che prediligono i centri abitati.
In totale, la nostra sesta torre di protezione delle specie offre 25 rifugi sicuri per la riproduzione e la nidificazione di varie specie di uccelli, 2 cassette-rifugio per pipistrelli, più la possibilità per questi incredibili mammiferi volanti di nascondersi nella capriata del tetto attraverso delle aperture predisposte. Le cassette-nido, realizzate in legno-cemento o legno, sono murate direttamente nella facciata. In questo modo, al loro interno si crea un microclima relativamente costante durante tutta la stagione riproduttiva: non è mai troppo umido, neanche in caso di piogge persistenti, o troppo caldo, neanche durante i periodi di canicola – gli inquilini animali possono così godere di «condizioni abitative» ideali! Gli uccelli stanziali, come i passeri e le cince, possono inoltre utilizzare i rifugi anche durante l’inverno.
Parallelamente all'installazione di cassette-nido e rifugi adatti a varie specie, anche i lavori all'interno della torre stanno procedendo bene. È stata montata una piattaforma intermedia in legno che permetterà di accedere a tutte le cassette-nido, per poterle ispezionare e pulire facilmente. È inoltre stato rimosso il rivestimento interno del tetto, per consentire ai pipistrelli di accedere al sottotetto. Alcune tegole sono quindi state sostituite con tegole di ventilazione, che presentano diverse aperture, per creare opportunità di accesso all'interno della torre per varie specie di pipistrello.
In una seconda fase, valorizzeremo anche l'area circostante la torre. Sul muro sarà installata una cassetta in legno per favorire la nidificazione delle api selvatiche, ma ancora più importante sarà la creazione di un'area di sabbia e argilla sul terreno. Poiché l'80% delle specie di api selvatiche nidifica nel terreno, è molto importante creare e favorire zone adeguate, dove il terreno è spoglio e morbido. Inoltre prevediamo di piantare cespugli autoctoni e creare diverse strutture in pietra e legno.
Buono a sapersi: tutte queste misure per favorire la biodiversità, possono essere attuate da qualsiasi proprietario sulla propria casa o sul proprio terreno, con poco sforzo ma effetti notevoli per la natura!
Un grande grazie va agli artigiani locali coinvolti, che hanno dimostrato un grande impegno nel contribuire a creare questo nuovo paradiso per le specie selvatiche autoctone di Hardern, salvando al tempo stesso la vecchia torre di trasformazione dal degrado.
Se le condizioni meteorologiche lo permetteranno, completeremo i lavori del nuovo edificio di protezione delle specie poco dopo Pasqua. Non vediamo l'ora di poter inaugurare la nostra sesta torre e favorire così la biodiversità, troppo spesso minacciata!
Le tegole di ventilazione permettono ai pipistrelli di accedere all'interno del tetto © Reusser
Torre in ristrutturazione ad Hardern © SPA_CH
Aquila di Bonelli in volo © S. Cacopardi
1° rapporto dal campo di protezione delle aquile, primavera 2024
I nostri amici del «Gruppo Tutela Rapaci», una piccola organizzazione siciliana che si occupa di protezione delle aquile, sono impegnati anche questa primavera nella tutela di uccelli rapaci diventati ormai rari.
Purtroppo ancora oggi esistono avidi ladri di aquile e loschi appassionati di rapaci, pronti a spendere molti soldi per acquistare sul mercato nero uova o pulcini di aquila. Questo tipo di attività è, per così dire, «esente da tasse» e quindi molto redditizia. Più di dieci anni fa, per contrastare queste attività illegali e salvare dall'estinzione l'aquila di Bonelli, che allora nidificava in Italia ancora soltanto nella regione della Sicilia, gli ambientalisti siciliani hanno unito le loro forze. Da allora, ogni anno vengono organizzati campi di protezione dei rapaci per documentare questa specie protetta di aquila e, allo stesso tempo, monitorare lo sviluppo della popolazione di falco lanario. Si tratta di una specie a sua volta molto rara, che vive nello stesso habitat e anch’essa nidifica spesso sulle cenge delle scogliere.
Grazie alla sorveglianza costante, i nidi vengono sorvegliati e quindi protetti. La presenza continua degli ornitologi consente alle aquile di Bonelli e ai falchi lanari di occuparsi dei loro pulcini fino a quando essi sono pronti a lasciare il nido e dissuade gli scalatori malintenzionati dall'avvicinarsi ai nidi e depredarli. Inoltre, grazie alle trappole fotografiche nascoste nell’area, è possibile identificare tempestivamente i ladri e controllare i veicoli sospetti anche nelle zone più remote. Il materiale fotografico raccolto viene consegnato ai Carabinieri, che provvedono ad avviare eventuali azioni penali e retate. Non è raro che durante queste operazioni vengano sequestrati uccelli detenuti illegalmente e documenti di inanellamento contraffatti.
La prima fase del campo di protezione dei rapaci inizia ogni anno in inverno con l'ispezione dei nidi già noti e la ricerca di nuovi siti di nidificazione e di ulteriori coppie presenti.
L'identificazione dei luoghi di nidificazione dell'aquila di Bonelli è ora in gran parte completata: sono stati individuati 51 territori occupati dalle aquile e sicuramente ne verranno individuati altri nel corso della stagione. Sono già nati i primi aquilotti e d'ora in poi le loro attività saranno monitorate con una presenza continua dei volontari. Quest'anno ci è stato promesso il supporto delle guardie forestali durante le fasi più critiche della crescita dei piccoli (cioè quando faranno i primi goffi tentativi di volo).
Ogni giovane aquila di Bonelli o falco lanario che riesce a cresce e lasciare il nido, contribuisce in modo decisivo a garantire la sopravvivenza della sua specie.
È solo grazie alle donazioni se possiamo proteggere efficacemente questi rapaci in via di estinzione.
Un volontario sorveglia un nido di aquile © A. Scuderi
Lanari posati su una recinzione © A. Scuderi
Un tordo bottaccio viene liberato da una rete illegale © Committee Against Bird Slaughter
Cipro: la caccia ai tordi, ancora praticata in massa in inverno, è costata la vita a decine di migliaia di tordi bottacci che svernano in questa zona.
Nelle prime 4 settimane del campo invernale di protezione degli uccelli di Cipro 2024, sono già stati catturati e denunciati 7 bracconieri e 15 cacciatori illegali di uccelli. Le attività di cattura e di caccia illegale di uccelli, che erano gestibili all'inizio di gennaio, hanno avuto un'impennata senza precedenti il 18 gennaio, in seguito a un forte temporale e a una pioggia intensa.
Con la tempesta, migliaia di tordi bottacci che stavano migrando verso le isole greche e la regione costiera turca, sono arrivati a Cipro, scatenando un’ondata di euforia e intensa attività tra i bracconieri e i cacciatori ciprioti di uccelli già nella notte tra il 18 e il 19 gennaio 2024.
La mattina del 19 gennaio sembrava quasi di assistere a un'esercitazione militare su larga scala, dati gli spari che si sentivano in molti punti dell'isola! Era quindi chiaro che i giorni in cui la caccia illegale era sotto controllo erano finiti, e che i volontari avrebbero dovuto affrontare turni decisamente più lunghe e impegnativi... Nonostante ciò, nei giorni successivi sono riusciti a cogliere in flagrante e denunciare 6 bracconieri e 12 cacciatori di uccelli, grazie all'ottimo supporto della polizia e dei guardiacaccia locali.
Particolarmente significativo è stato il salvataggio di 2 volpi volanti, trovate una rete di cattura illegale. Questa specie è in via di estinzione a Cipro, poiché si stima che siano rimasti solo 1’000 esemplari di questi rari mammiferi.
Risultati intermedi del campo invernale di protezione degli uccelli a Cipro (4 settimane):
Cattura illegale di uccelli
58 siti di cattura di uccelli trovati
31 siti di cattura di uccelli attivi
36 reti di cattura illegali smontate
15 richiami elettronici per attirare gli uccelli confiscati
7 denunce per cattura illegale di uccelli depositate
Caccia illegale di uccelli
27 siti di caccia illegale attivi trovati
18 richiami elettronici per uccelli confiscati
15 denunce per caccia illegale di uccelli depositate
Volpi volanti, in via di estinzione, liberate da una rete di cattura © Committee Against Bird Slaughter
Tordi bottacci abbattuti illegalmente © Committee Against Bird Slaughter
I bracconieri di uccelli non si sottraggono alla violenza contro i nostri attivisti nella loro sanguinosa attività di uccellagione. Veicoli distrutti, attrezzature rubate, insulti ad alta voce e minacce sono ancora tra le esperienze più innocue ... Al progetto
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